Godwin Champs Namuyimba

Godwin Champs Namuyimba possiede una grande abilità capace di estrarre il fantastico dal mondano. La sua capacità di osservazione racconta l'umanità che i suoi soggetti offrono attraverso l'intuizione e l'esposizione dei loro momenti più vulnerabili, umilianti o spensierati. Per questo motivo le sue figure ci suggeriscono una sorta di cambiamento, un qualcosa che prima c'era e che adesso è sparito, ma è così discreto che ci sfugge la sottigliezza di quella trasformazione. Il vuoto lasciato è l'apprensione posta a scoprire davvero cosa quel cambiamento possa significare o è la comprensione che quel qualcosa è ormai perso per sempre?

È all'interno del sentimento di disagio che viene trasmessa l'esistenza del bello che Namuyimba trova nella poesia involontaria che costituisce la base delle sue opere. L'occhio dell'artista vaga in questi dipinti. Alcune delle sue prospettive sono vertiginosamente fuori luogo per un occhio inesperto, ma queste prospettive ad hoc ci dicono di più sull'atto del vedere, come se fossimo noi stessi all'interno dei suoi dipinti a guardarci intorno, su e giù, da un lato all'altro.