PRIMO MARELLA GALLERY

Reena Saini Kallat

Reena Saini Kallat

28 Maggio - 15 luglio 2009

Reena Saini Kallat
 Primo Marella Gallery è lieta di presentare la prima personale europea della nota artista indiana Reena Saini Kallat(Delhi, 1973) gia' presente recentemente in alcune rilevanti mostre collettive: Chalo India: A New Era of Indian Art ,Mori Art Museum, Giappone, National Museum of Korea e Essl Museum, Vienna; India Moderna , IVAM Museum,Valencia, Spagna; Urban Manners  presso l’Hangar Bicocca, Milano; Thermocline Of Art- New Asian Waves  allo ZKMdi Karlsruhe, Germany; Soft Power: Asian Attitude  allo Shanghai Zendai Museum of Modern Art di Shanghai, NewNarratives: Contemporary Art From India  al Chicago Cultural Centre, India Express – Art and Popular Culture , ArtMuseum Tennispalace, Helsinki City Art Museum, Finland; The Tree From The Seed, Contemporary Art from India ,Henie Onstad Kunstsenter (Oslo), Norvegia tra le più importanti.La variegata produzione artistica di Reena ha incontrato grandi consensi negli ultimi anni per la straordinaria semplicitàe vivacità con la quale è in grado di affrontare numerose e complesse tematiche attraverso l’uso di diversi media qualipittura, scultura, fotografia, disegno e video.
 
In questa mostra, la serie dei “Synonym” rappresenta un gruppo di opere straordinariamente eloquente. Le opere sireggono come pannelli formati da centinaia di nomi di persone trascritti con oltre quattordici diversi alfabeti dellalingua indiana. A distanza appaiono come ritratti omogenei ma esaminati più da vicino essi sembrano quasi creare uncircuito elettrico di timbri.I timbri trascrivono i nomi di coloro che sono ufficialmente registrati come dispersi in varie regioni dell’India, mentre ilretro di ogni Synonym appare come un mare d’identità invisibili, una prospettiva dall’alto su una vasta congregazioneumana.
 
Nelle sue sculture, come “White Heat (The Ironing Board)”, o nella video installazione “Silt of Seasons-I”, la delicatarelazione che l’India mantiene con il vicino Pakistan e l’incerta natura del processo di pace tra le due nazioni diviene iltema centrale. L’opera rende in modo giocoso le frustrazioni di questo dialogo senza fine; ogni tentativo di appianare legrinze nel processo di pace sono sabotate da interessi conflittuali e da un uso improprio da entrambe le parti dellareligione come elemento di divisione.
 
Ciò da cui questa straordinaria artista è continuamente attratta è proprio l’idea di una rappresentazione di matricepittorica, unitamente alla possibilità di generare significati attraverso un ponderato dialogo tra immagine e forma. In‘Closet Quarries’ Reena scheglie di lavorare con gli affascinanti intarsi del Taj Mahal e li ricopre con una storiainvisibile ad occhio nudo.Un registro diverso è quello scelto per l’impontente installazione scultoria “Saline”, dove l’artista ricostruisce unimmaginario derivante da miti del passato, attribuendo loro un nuovo significato che allude alla storia presente.