Latitudes. Encounters with the Philippines - Parte II

A seguito della mostra “Latitudes. Encounters with the Philippines” del 2010, Primo Marella Gallery continua la sua ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea filippina con una mostra dedicata a quattro talentuosi artisti che ben rappresentano gli ultimissimi sviluppi artistici di questo territorio.

In mostra una ventina di opere che, pur essendo estremamente diverse per quanto riguarda le tecniche ed i materiali impiegati, tra i vari temi presi ad esame dagli artisti mantengono un filo conduttore comune, cioè l’identità. Dall’identità collettiva a quella individuale ed autobiografica gli artisti espongono attraverso le loro opere le questioni più controverse della realtà contemporanea.

 

Arturo Sanchez (1980, Caloocan City) attraverso le sue opere che inglobano al loro interno collage, tela dipinta e specchi, invita l’osservatore ad entrare a far parte dell’opera stessa azionando in tal modo un meccanismo di scambio grazie al quale l’osservatore osserva ed è osservando’ dall’opera d’arte stessa instaurando in tal modo un dialogo intimo con il manufatto artistico.

Jaime II Pacena (1980, Quezon City)  riflette invece su quella che è la memoria collettiva e sugli ultimi trent’anni di storia Giapponese riprendendo e rielaborando immagini di luoghi desolarti innescando nello spettatore sentimenti contrastanti.

Jigger Cruz (1984, Manila)  lavora prevalentemente con una tecnica estremamente materica poiché la sua volontà è quella di rappresentare le concezioni e le forme che si legano alla gestualità grazie alla combinazione di processi primitivi di giustapposizione ed approcci più ragionati.

Il lavoro di Janet Balbarona (1982, Manila) si caratterizza soprattutto per il carattere autobiografico delle sue opere. Janet utilizza infatti la superficie pittorica come mezzo per esprimere le sue emozioni e vicissitudini personali. Una sorta di confessione dipinta attraverso un simbolismo molto personale e che segue una logica impossibile.