Ifeoma U. Anyaeji / Amani Bodo, Cheri Cherin, Tréson Cherin, Ifeoma U. Anyaeji, Sam Ilus, Januario Jano, Marie-Claire Messouma Manlanbien, Luc Mukolo, Gedeon Ndonda, Amina Zoubir
Primo Marella Gallery è lieta di presentare la mostra Africa Universe. Chapter 3, The Art Of Storytellers. The continuation of the tradition: from Chéri Cherin to Amani Bodo, il terzo capitolo di una mostra collettiva interamente dedicata all'arte contemporanea africana che includerà opere di artisti come Ifeoma U. Anyaeji, Amani Bodo, Chéri Cherin, Tréson Cherin, Sam Ilus, Januario Jano, Marie-Claire Messouma Manlanbien, Luc Mukolo, Gedeon Ndonda e Amina Zoubir.
Africa Universe è un progetto monumentale diviso in tre capitoli-mostre. Il primo capitolo di Africa Universe si era focalizzato sul lavoro dell'artista angolano Januario Jano. La seconda parte di questo viaggio artistico introduceva il lavoro di un artista emergente dello Zimbabwe - Troy Makaza. Il terzo capitolo sarà invece dedicato a un gruppo di artisti africani di diverse generazioni, tra cui Chéri Cherin (1955, Repubblica Democratica del Congo) e Amani Bodo (1988, Repubblica Democratica del Congo) - artisti il cui lavoro è stato spesso associato con il movimento della Pittura Popolare di Kinshasa.
Inizialmente praticato su sacchi fissati a telai esposti in strada, il movimento nasce nella capitale della Repubblica Democratica del Congo negli anni settanta del Novecento ed è descritto dagli stessi artisti come qualcosa che viene dal popolo ed è per il popolo, esplicando così il loro interesse verso l’immaginario derivante dalla vita quotidiana e dalla cultura popolare.
La natura di questa arte, prevalentemente figurativa e descrittiva, è viscerale e complessa in quanto critica, spesso con una vena di cinismo e ironia, la vita sociale e politica della comunità africana. Nelle opere realizzate dagli artisti presenti in mostra si può ad esempio notare come alcuni temi siano predominanti e accomunino il loro lavoro. Gli scenari politici internazionali che subisce il continente Africano, il ruolo dei despoti locali, il dominio della classe dirigente sulle masse, la globalizzazione, la sensualità e il rapporto tra l’uomo e la donna, seduttrice spesso per interesse economico o, qualche volta, sprovveduta nei confronti di uomini prevaricatori.
Sono questi i temi principali che vengono raccontati nelle tele degli Storytellers, gruppo di artisti che abbiamo così definito in quanto nelle loro tele vengono assemblate, come in un fumetto o in un rebus, più immagini, disegni, parole, testi, allo scopo di raccontare una storia all’interno di un’unica immagine.
All’interno di questo universo artistico, Chéri Cherin (1955, Repubblica Democratica del Congo) è stato uno dei maestri più talentuosi. Tramite l’utilizzo di una tavolozza vivida, una raffigurazione semplificata e l’integrazione di codici tradizionali, Cherin crea nelle sue tele l’illusione di trovarsi davanti ad un fumetto, permettendo all’osservatore di arrivare al cuore della lettura dell’immagine. Similmente, l’artista Amani Bodo (1988, Repubblica Democratica del Congo), figlio del noto artista Pierre Bodo, prende spunto dalla vita popolare della sua terra natale, ma al contrario di Chéri Cherin, Amani Bodo si discosta dalla rappresentazione in stile comics, presentando invece una pittura metaforica e allegorica, ricca di simbologia.