PRIMO MARELLA GALLERY
Il Teatro capovolto del Sognatore di Mondi

Il Teatro capovolto del Sognatore di Mondi

Alessandro Sicioldr

Pubblicato da: Primo Marella Gallery

Primo Marella Gallery è lieta di presentare per la prima volta nei propri spazi la mostra personale dell’artista italiano Alessandro Sicioldr (Tuscania, 1990).

In perpetua oscillazione tra ragione e sentimento, il mondo dipinto da Sicioldr è un crepuscolo atemporale, fermo nella staticità dell’azione dei protagonisti che lo abitano, concentrati a cogliere le forme fondamentali dell’essere umano e del suo inconscio. 

 

Permeati di magia e mistero, essi rappresentano l’universo oscuro dell’artista, il quale subisce di notte l’idea e la imprime di giorno sulla tela, con la luce naturale e la mente lucida della razionalità, quasi a voler esorcizzare gli incubi passati.

 

Surrealista, simbolista, medievalista o manierista, sicuramente dotato di un’incredibile padronanza tecnica, Sicioldr attribuisce la stessa importanza sia allo studio preparatorio sia alla realizzazione, scardinando l’opinione che vedeva nel disegno il vero genio dell’artista mentre nel colore un mero ornamento dell’opera. Le tonalità cromatiche predominanti (il rosso, il nero e il bianco) sembrano anch’esse provenire da un mondo antico e lontano e la loro peculiare stesura, precisa e rispettosa del disegno, ne approfondisce il potere espressivo, necessario a farne risaltare il significato simbolico.

 

Questo Grand-Guignol del nostro sognatore richiama tanto i deliziosi giardini di Bosch quanto i tetri gironi del Sommo Poeta: entità vive, popolate da esseri ultraterreni, abominevoli o perfetti, pur sempre inquietanti. Muse caste e idoli impalpabili, privi di ogni connotato sessuale, eppur seducenti. Presenze lontane, oracoli silenti gravati da quella forza simbolica tipica delle icone ortodosse, dove la cornice intorno alla tavola indicava il mondo ultraterreno dei santi. Curiosi e onniscienti, i personaggi di Alessandro Sicioldr ci fissano e ci scrutano, lasciandoci con la scomoda sensazione di non aver colto la risposta a quelle domande che ci siamo posti dinnanzi a essi e che loro sembrano già conoscere. In senso universale, possiamo affermare che in ogni sua opera si percepisce il disagio dell’uomo contemporaneo, solo e alienato nei propri pensieri, nelle proprie paure.